Le canzoni di Bob Dylan sono come pietre che rotolano e vanno a finire un po’ ovunque.
Buona parte della letteratura anglo-americana degli ultimi decenni contiene riferimenti all’opera di Dylan. Allo stesso modo, chi scrive per il cinema o per la tv, non perde occasione di pagare il debito nei suoi confronti.
In Italia, chi ascolta il primo Guccini o un certo De Gregori, ascolta indirettamente Dylan; così come, sia pure in modo meno evidente, a Dylan si ispirava Rino Gaetano. Due brani di Dylan, tradotti in italiano, si trovano nei dischi di Fabrizio de Andrè. Cesare Cremonini suonava She Belongs to me durante il tour di qualche anno fa. Pippo Franco cantava Vedendo la faccia di Bob Dylan ai tempi del beat. Gianni Zanata lo considera uno di famiglia .
Non penso ci sia nessun altro artista contemporaneo dal quale si sia tratta tanta ispirazione. Credo sia per questo motivo che oggi ha vinto il premio Nobel.